RITENZIONE IDRICA
La ritenzione idrica è un disturbo molto diffuso che colpisce prevalentemente le donne, circa il 30% della popolazione italiana femminile.
Spesso la ritenzione idrica viene erroneamente incriminata dalle donne come la causa del loro aumento di peso, in realtà, tranne che in gravi condizioni patologiche, questo fenomeno non porta ad un aumento di peso, è altersì vero però il contrario: un aumento di peso rallenta la diuresi e favorisce la ritenzione idrica.
In medicina con il termine Sindrome da Ritenzione Idrica si indica la tendenza di trattenere liquidi dell’organismo portando ad edema, cioè l’accumulo di fluidi negli spazi tra le cellule. Il ristagno dei liquidi in questi spazi si manifesta di solito come una sensazione di gonfiore agli arti inferiori, in particolare piedi e polpacci che in seguito si estende alle zone in cui c’è un accumulo di grasso come addome, cosce e glutei.
Le cause di ritenzione idrica possono essere di differente tipo, vediamo le principali:
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Spesso in condizioni normali la ritenzione idrica si manifesta come stato temporaneo. Si può infatti notare un aumento dei liquidi nei tessuti nelle donne durante il periodo premestruale e nel climaterio (periodo che precede e segue la menopausa) causato da scompensi ormonali: aumento della produzione di estrogeni e riduzione del progesterone.
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L’equilibrio sodio/potassio gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo di ritenzione in quanto questi due ioni dovrebbero essere presenti in quantità equilibrate all’interno (potassio) e all’esterno (sodio) delle cellule, a volte però questo equilibrio non è rispettato, ad esempio in caso di abbondanza di sodio, e allora il corpo trattine più liquidi del normale.
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La pessima alimentazione a cui fin troppo spesso siamo soggetti porta ad un accumulo di scorie e tossine che possono alterare il circolo sanguigno e linfatico causando il rilascio ed il ristagno dei liquidi negli spazi intercellulari. L’eccessivo uso di sale è uno dei principali imputati e in effetti gioca un ruolo importante nella ritenzione, una dieta con poco sodio è consigliata in particolar modo limitando il sale raffinato e gli alimenti ricchi di sale industriale come i cibi “già pronti” e gli affettati e i salumi. Anche l’eccessivo consumo di zuccheri provoca ritenzione facendo aumentare i livelli di insulina che a sua volta rendono difficile l’espulsione del sodio.
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Uno scorretto stile di vita può favorire la ritenzione: eccessiva sedentarietà, fumo, abuso di alcool e di caffè, sovrappeso, uso di abiti troppo stretti o tacchi vertiginosi, masticazione affrettata, ansia e stress, cattiva respirazione in ambienti inquinati e alterazione di ritmi biologici sono fortemente predisponenti.
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Il corretto funzionamento del sistema venoso e linfatico ha un ruolo rilevante nella ritenzione idrica.
- Le diete ipocaloriche utilizzate nei pazienti in sovrappeso, stato associato frequentemente a ritenzione, possono aggravare la ritenzione a causa di una mancata assunzione di proteine, fondamentali nella prevenzione di questa patologia.
- L’utilizzo o in alcuni casi l’abuso di farmaci come cortisonici, terapia ormonale, pillola anticoncezionale, antinfiammatori e chemioterapici.
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Le intolleranze alimentari possono provocare ritenzione.
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Infine l’obesità è associata a ritenzione idrica.
Consigli nutrizionali
Come per tutte le patologie ed in generale per un buono stato di salute l’alimentazione gioca un ruolo importante.
devono essere assunte in buona quantità essendo ricche di vitamine (importante la Vitamina C perché ha azione protettiva sui capillari), sali minerali, fibre e acqua hanno un ruolo importante nell’idratazione dell’organismo, nel drenaggio del sistema linfatico, nel mantenere l’equilibrio idrosalino, nel tenere sotto controllo il peso e nel prevenire la stitichezza che ostacola il deflusso venoso a livello addominale. Alimenti ricchi di Vitamina C sono: agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie, litchi, ribes, lamponi, melone ecc.
Acqua:
non contenendo calorie può essere assunta senza morigeratezza (almeno 1,5-2 litri al girono), così come le tisane e il tè non zuccherati. L’acqua è un elemento importante nel trattamento della ritenzione idrica e non si deve cadere nel luogo comune che per combattere la ritenzione bisogna limitarsi fortemente nel bere, un adeguato apporto di acqua è fondamentale in quanto favorisce i processi digestivi, permette il trasporto di nutrienti, facilita l’eliminazione delle tossine e delle scorie metaboliche e la regolazione dell’equilibrio elettrolitico. Da limitare invece è l’uso di alcol, caffè, bibite gassate e succhi di frutta. Da sottolineare l’assoluta inutilità di acquistare acque prive di sodio in quanto l’eliminazione dello ione presente nell’acqua in quantità irrilevanti non fa cambiare assolutamente niente nello stato di ritenzione.
Grassi:
limitare l’assunzione di grassi e dei cibi poco digeribili. Evitare quindi le abbuffate, i cibi molto grassi come gli affettati, salsicce, fritti ecc. Preferire l’assunzione di grassi insaturi contenuti nell’olio extravergine di oliva, pesce azzurro, noci ecc.
Il Sale:
è indubbio che nella nostra società il sale venga consumato in largo eccesso portando ad un aumento dei casi di ritenzione idrica e di altre patologie come l’ipertensione ecc. La maggior parte del sale assunto (70-80%) però si trova nei cibi industriali pertanto l’abolizione del sale sulla tavola incide relativamente sul nostro organismo.
Si consiglia ai pazienti che presentano problemi di ritenzione:
- Limitare il consumo di alimenti confezionati;
- Limitare il consumo di cibi conservati sottosale o trasformati (insaccati, formaggi, patatine…);
- Utilizzare un pò meno il sale come condimento rendendo il cibo più saporito mediante l’utilizzo di spezie, limone, aceto balsamico ecc.;
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Aggiungere il sale a fine cottura.
Si consiglia infine di limitare il consumo di sodio a favore di quantità più elevate di potassio. Sotto vengono riportati gli alimenti con indicato i quantitativi di sodio e potassio in essi contenuti.